ENDOMETRIOSI E PSICOLOGIA

In questa sezione voglio descriverti brevemente l’Endometriosi e le conseguenze psicologiche che la patologia comporta negli ambiti principali della nostra vita.

ENDOMETRIOSI: COS’È?

È una malattia che comporta dolore pelvico. Il tessuto endometriale, che normalmente riveste solo l’interno dell’utero, in casi di Endometriosi si trova in modo anomalo a coinvolgere anche ovaie, intestino o quei tessuti che rivestono la cavità pelvica.
Questa anomalia anatomica può comportare:

  • dismenorrea (ciclo mestruale doloroso),
  • dispareunia (rapporti sessuali dolorosi).

Nonostante noi donne con Endometriosi rappresentiamo il 10% della popolazione femminile in età fertile, purtroppo questa è una malattia ancora poco conosciuta e ciò comporta:

  • tempi diagnostici che spesso richiedono anni
  • conseguente progressione della malattia
  • dispendio economico
  • stress psicologico

Dal punto di vista medico, l’approccio terapeutico più diffuso ad oggi è ancora di tipo “contenitivo”, con lo scopo di rallentare e alleviare la patologia, ma non curandola definitivamente.
Dal punto di vista psicologico, il quadro di sofferenze fisiche e una potenziale infertilità, comportano risvolti psichici ed esistenziali devastanti.

ENDOMETRIOSI E VITA DI COPPIA

Ci sono 3 problemi principali legati frequentemente all’Endometriosi che possono compromettere la nostra vita di coppia, coinvolgendo anche la sfera sessuale:

  • il dolore pelvico durante i rapporti sessuali
  • il calo del desiderio causato dall’assunzione di farmaci
  • l’infertilità

Queste 3 problematiche comportano gravi ripercussioni nella vita di noi donne affette, mettendo fortemente in discussione il nostro “sentirci donne” e portandoci a sviluppare sensi di colpa nei confronti del partner. Spesso il partner non è in grado di sostenere il peso di queste problematiche e decide di porre fine alla relazione.

ENDOMETRIOSI E SOCIALITA’

A livello sociale, il dolore che proviamo non viene riconosciuto, in quanto:

  • il dolore mestruale è considerato normale
  • ci vuole tempo per capire che questi sintomi vanno oltre la norma
  • tendiamo a nascondere il disagio per paura di essere giudicate da chi non conosce la malattia

Questo è il risultato di anni di visite in cui i medici stessi, invece di ascoltarci, sottovalutano o minimizzano i sintomi che riportiamo. Dal punto di vista sociale, il rischio di infertilità spinge, quelle di noi che sono alla ricerca di una gravidanza che non arriva, a provare un senso di inferiorità. Sentirsi inadeguate, fa sviluppare nei confronti delle altre donne dei legittimi vissuti di odio e invidia che tendiamo a negare per vergogna e che ci spingono all’evitamento sociale. In ultimo, anche il dolore fisico e i suoi risvolti ci costringono spesso al riposo forzato portando a isolarci socialmente.

ENDOMETRIOSI E LAVORO

Diversi sintomi fisici tipici dell’endometriosi possono risultare invalidanti nella sfera lavorativa.
Il dolore fisico e i risvolti psichici interferiscono con il normale svolgimento delle quotidiane attività lavorative costringendoci al riposo o all’assunzione di pesanti antidolorifici. L’incertezza sull’evolversi della malattia può ostacolare la progettualità e portare a una tendenza al rifiuto di situazioni impegnative anche se potenzialmente gratificanti. Altre volte la sfera lavorativa diventa il nostro ambito di elezione dove pensiamo di riscattarci dalle frustrazioni esistenziali iper-investendo tutte le risorse psico-fisiche che ci restano, a scapito di salute, partner, famiglia e relazioni sociali.

ENDOMETRIOSI E SUPPORTO PSICOLOGICO

Essendo una patologia cronica, i sintomi dell’endometriosi hanno su di noi un forte impatto negativo e risultano spesso associati a:

  • disagio psicologico
  • alti livelli di stress
  • ridotta percezione della qualità della vita

La presenza di disagi psicologici (come ansia o depressione) influenza la percezione che abbiamo del dolore che è un’esperienza soggettiva. Queste evidenze, approfondite dalla comunità scientifica negli ultimi anni, hanno reso necessario il superamento del modello medico tradizionale focalizzato esclusivamente su variabili biomediche.
Tale modello ignora:

  • i fattori socioculturali
  • le reazioni emotive della persona
  • la relazione medico-paziente

Tutti elementi che concorrono all’evoluzione della malattia.
L’interazione degli aspetti biologici, psicologici e sociali, rende necessario un approccio etico che metta al centro la cura della persona malata piuttosto che focalizzarsi esclusivamente sulla malattia.
Stiamo parlando quindi di un lavoro di équipe, composto non solo da medici, ma anche da psicologi, nutrizionisti, etc.
Obiettivo di tale approccio integrato, oltre alla risoluzione dei sintomi fisici, è quello di favorire una migliore percezione della qualità della vita delle pazienti.

IL MIO METODO

I problemi sorgono quando si tenta di cambiare
una difficoltà esistente in modo sbagliato.
Il tentativo di cambiamento può trasformare quella
difficoltà in un problema che appare irrisolvibile.

Paul Watzlawick

La Terapia Breve Strategica è un approccio originale alla soluzione dei problemi umani.
L’approccio è orientato a:

  • risoluzione dei sintomi e dei comportamenti fonte di sofferenza
  • cambiamento delle modalità attraverso cui la persona percepisce e costruisce la propria realtà.

A differenza della psicologia tradizionale, non vengono utilizzate definizioni di “normalità” o “patologia” psichica; piuttosto quelle di “funzionalità” o “disfunzionalità”.
Per cambiare una situazione problematica non è necessario indagare le cause passate, ma lavoreremo focalizzandoci su:

  • analizzare come funziona il problema nel presente
  • scegliere le strategie da adottare
  • instaurare un cambiamento efficace e duraturo.